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Sicilia in zona rossa, fino al 31 gennaio 2021

La Sicilia in zona rossa: dal 17 al 31 gennaio si ferma l’isola per arginare il contagio

di Antonella Agata Di Gregorio

Il nuovo anno tinge la Sicilia di rosso. Infatti, dal 17 al 31 gennaio l’isola è stata dichiarata zona rossa, insieme a Lombardia ed Alto Adige, in seguito alla nuova ordinanza del ministro Speranza.

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Un provvedimento che ha destato non poche polemiche e dibattiti, dopo la pubblicazione del report settimanale dell’ISS, relativo al periodo 4-10 gennaio: se l’Isola ha potenzialmente un rischio molto alto di contagio, l’indice Rt è pari a 1,14, dunque al di sotto della soglia che porta alla zona rossa. Ma in questa severa decisione ha fortemente influito la richiesta perentoria del presidente Nello Musumeci, che ha chiesto a gran voce il provvedimento, allarmato dall’incremento esponenziale dei contagi. Ritenendo la soglia di rischio troppo alta, ed allineandosi con il parere del Comitato tecnico – scientifico isolano, Musumeci ha ulteriormente inasprito le misure del governo nazionale, introducendo, attraverso apposita ordinanza, norme ancora più severe: non è consentito recarsi presso l’abitazione di amici e/o parenti.

«Ho appena firmato l’ordinanza con la quale si recepisce il Dpcm e quindi la condivisione che il ministro Speranza ha voluto fare della nostra richiesta di istituire in tutta la Sicilia la zona rossa» – ha affermato Musumeci – «I dati dei contagi sono allarmanti e purtroppo non c’è altra soluzione. Non si può giocare con la vita e la salute delle persone. Sul fronte scolastico torneranno a scuola i ragazzi delle elementari e della prima media. Per tutte le altre scuole di ogni ordine e grado varrà la didattica a distanza. Sono convinto che l’ordinanza senza le misure di vigilanza e senza le necessarie sanzioni rischia di essere inutile. Ecco perché rivolgo ancora una volta un appello ai prefetti e ai sindaci perché le forze dell’ordine e la polizia municipale possano essere mobilitate per questo tipo di attività».

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I cittadini non possono allontanarsi dal territorio regionale, nonché dal proprio comune di residenza o circolare nel medesimo, tranne che per comprovate esigenze di lavoro, salute o necessità.

Le attività didattiche in presenza saranno svolte dalla scuola per l’infanzia, la primaria ed il primo anno della scuola secondaria di primo grado.

Le attività commerciali resteranno chiuse, ad eccezione di supermercati, farmacie, lavanderie, parrucchieri, edicole, tabaccai ed esercizi ritenuti necessari.

Le attività di ristorazione sono sospese, ma rimangono permessi la consegna a domicilio e l’asporto, fino alle ore 22.00.

 

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