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Catania, apre lo sportello “Andare oltre”, servizio gratuito per sostenere psicologicamente chi ha in famiglia una persona con la sindrome di Down

Angoscia, stress, paure. Sono i principali sentimenti che si insinuano nelle menti dei genitori alla notizia che avranno un figlio con la sindrome di Down. Una situazione che può rendere difficile la vita di ogni giorno e soprattutto il futuro di tanti ragazzi (anche per la mancanza di aiuto pubblico alle famiglie) che devono lottare per raggiungere una loro consapevolezza personale, trovare un lavoro, pensare ad una vita propria, avere spazi, persone, tempo in cui avere il “diritto di esistere”.

Per trovare risposta a tutte queste esigenze aprirà a Catania – da lunedì 23 ottobre – all’interno del progetto regionale “Non lasciateci soli”, lo sportello di ascolto psicologico “Andare oltre”, con l’obiettivo di dare alle famiglie un sostegno gratuito in un momento in cui si sentono spiazzate e schiacciate dalla  prospettiva di affrontare da sole la serie di problemi educativi, sociali e sanitari che la sindrome di Down comporta.

L’iniziativa è dell’Associazione Afpd Odv Catania “Associazione famiglie persone Down” che (con il contributo della Regione Siciliana in partenariato con i Comuni di Aci Castello, Acireale, Paternò, Pedara e con la collaborazione del Comune di Catania e dello studio medico “BGenetica”) ha messo su un servizio telefonico, operativo nei giorni dispari dalle 16 alle 19, allo scopo di offrire un supporto emotivo alle famiglie.

Il servizio funzionerà così: al numero +39 376 2063063 risponderà un’operatrice che prenderà in carico la richiesta di colloquio e la indirizzerà, nel rispetto della privacy, agli psicologi dell’Associazione per un colloquio.

“Lo sportello risponde ad una precisa richiesta che noi, come Associazione, in questi anni, abbiamo visto crescere sempre di più – spiega la presidente di Afpd Odv Catania, Stefania Massimino – vale a dire il bisogno di un supporto psicologico nella fase iniziale della nascita di un bambino con sindrome di Down, e soprattutto anche nel momento stesso della diagnosi e in tutte le fasi della crescita dei ragazzi. I genitori, da questo punto di vista, sono lasciati soli ad affrontare tutti i problemi che si pongono lungo questo cammino. Una volta questi bambini, questi ragazzi si tenevano chiusi in casa, oggi le famiglie rivendicano giustamente il loro diritto a stare in mezzo agli altri. Di qui, l’idea di un supporto psicologico, per dare loro delle informazioni e dei consigli e direi anche solo per ascoltarle”.

“La famiglia è l’ambiente dove si favorisce la realizzazione dei potenziali di sviluppo di un bambino – ha dichiarato l’assessora ai Servizi sociali del Comune di Acireale Valentina Pulvirenti – affiancare le famiglie per sostenerle nel proprio ruolo genitoriale è fondamentale, perché è proprio”.

“Nessuno deve restare solo e deve andare oltre – ha commentato l’assessora ai Servizi sociali del Comune di Aci Castello, Sabrina Di Grazia -. Per questo motivo abbiamo ritenuto indispensabile offrire uno spazio di ascolto dedicato alle famiglie, per dare loro l’opportunità di esprimere e condividere i propri vissuti e la propria esperienza di vita specialmente nei momenti di maggiore fragilità”.

“Il sociale è una priorità – ha detto il sindaco di Paternò, Antonino Naso – e per noi è importante dare sostegno alle famiglie in difficoltà che verranno supportate nel percorso di crescita dei loro figli favorendo la creazione di una rete sul territorio”.

Per il sindaco di Pedara, Alfio Cristaudo “intorno a bambini e ragazzi con la sindrome di Down persistono ancora molti stereotipi e pregiudizi, che vanno ad inficiare l’inclusione sociale e scolastica. Sostenere quindi azioni mirate come quelle messe in campo dallo Sportello Psicologico “Andare Oltre” è fondamentale”.

“La forza del progetto sta nella multidisciplinarietà e soprattutto nell’imprenscindibile approccio umano – ha spiegato il genetista Sebastiano Bianca -. Uno dei momenti più delicati della coppia è quello della comunicazione della diagnosi della nascita di un bambino con trisomia 21, le parole che vengono usate in quei momenti rimagono indelebilmente scolpite nella mente per tutta la vita, ed è fondamentale proprio in quella circostanza un supporto psicologico che deve continuarein tutte le fasi della crescita del bambino”.

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