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Politica: luci ed ombre

 

 

 

   “Farò in modo che questa istituzione sia anche il luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno. Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze: dovremo impegnarci tutti a restituire piena dignità a ogni diritto…. In quest’Aula sono stati scritti i diritti universali della nostra Costituzione… La responsabilità di questa Istituzione si misura anche nella capacità di saperli rappresentare e garantire uno a uno. Quest’Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale di una generazione che ha smarrito se stessa, prigioniera della precarietà, costretta spesso a portare i propri talenti lontano dall’Italia. Dovremo farci carico dell’umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore (…). Dovremo stare accanto a chi è caduto senza trovare la forza o l’aiuto per rialzarsi…”

Queste le parole di Laura Boldrini, la neo-eletta alla Presidenza della Camera dei Deputati.
Un messaggio chiaro, inequivocabile, quasi il manifesto di ciò che il Parlamento debba perseguire per ridare dignità al mandato politico, ai nostri rappresentanti istituzionali, al Paese. Una magnifica promessa ai Cittadini, soprattutto ai più bisognosi, con un occhio particolare al fenomeno dilagante della violenza contro le donne e al dovere ineludibile di contrastarlo.
Un’apertura di speranza alla Società nel suo complesso. Ribadita dal Senatore Piero Grasso appena eletto Presidente del Senato.
Una ventata di novità che apre nuove scenari nella vita politica. La messa da parte dei “vecchi” soliti nomi per fare posto, alle  Presidenze di Camera e Senato, a due “non-politici” cui si riconosce il merito di rappresentare nel modo più elevato l’intero Parlamento.
Non è un caso né, credo, frutto di  giochi di potere il consenso espresso a Piero Grasso da parte dei Senatori del M5S, “non avremmo potuto riattraversare lo Stretto…” hanno dichiarato alcuni di loro, eletti in Sicilia. Un consenso cui il nuovo Presidente del Senato dovrà dare riscontro prodigandosi anche per la crescita della Sicilia cui lo stesso appartiene e per  farla uscire fuori dalla stagnazione economica e dall’isolamento  delle vie di comunicazione che aggravano sempre più lo stato di precarietà e di sofferenza sociale dei suoi abitanti e dei giovani in special modo stretti nella morsa della disoccupazione.
Accanto a questi segni di cambiamento permane tuttavia l’incognita della governabilità. Il vero problema cui urge  trovare soluzioni non  attraverso alchimie o tattiche dell’ultimo momento ma con lo sforzo umile e coraggioso, allo stesso tempo, di proporre programmi e interpreti  che diano il segno della “rivoluzione” fatta di proposte “rigorose” a favore della crescita e dello sviluppo economico, abbandonando fin da subito privilegi, prebende, carrozzoni, furberie, malcostume.
La gente ha fame di questa rivoluzione, vuole ritornare ad avere fiducia nella politica e nella sua classe dirigente. Non basta avere nelle sedie  piu prestigiose del Parlamento Laura Boldrini e Piero Grasso, occorre proseguire sulla stessa scia nella formazione, difficile sì, ma non impossibile, del nuovo Governo con persone capaci e, allo stesso tempo, lontani dagli interessi di parte e che siano veramente attenti ai diritti di ciascuno come sottolineato dalle parole di Laura Boldrini – Non mandiamo i nostri talenti “lontano dall’Italia”!-

Filippo Minacapilli

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