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La Casa di Toti: laboriusa.it accoglie il progetto

Laboriusa.it – la piattaforma siciliana di crowdfunding nata per sostenere “dal basso” i progetti solidali, attraverso le risorse dei tanti donatori digitali – accoglie il progetto di Muni Sigona: realizzare La Casa di Toti, una Comunità Residenziale dove i ragazzi diversamente abili, diventando padroni del loro destino, possano garantirsi un futuro migliore e una vita autosufficiente.

Toti e sua madre, Muni Sigona in foto.

Ideato all’insegna dell’integrazione sociale e dell’occupazione, La Casa di Toti sarà il primo albergo etico, in Sicilia; il progetto, che ha già ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali, prevede la trasformazione di una settecentesca dimora di Modica (RG), in un albergo etico dove verrà rivoluzionato il concetto di assistenza al disabile; ne La casa di Toti, infatti, il diversamente abile da fruitore del servizio diviene gestore, coadiuvato da operatori professionisti e tutor.

progetto la casa di toti in render 3d

Rendering de “La Casa di Toti”.

Il sogno de La casa di Toti è speciale quanto è l’amore di una madre per il proprio figlio. La signora Sigona è, infatti, la mamma di un diciassettenne che soffre di un grave disturbo psichico .

Come racconta la signora Sigona: «Toti ama disegnare e dipingere; scendere in cantina per suonare la batteria; correre controvento sulla sua moto; sparare le minicicciole; dormire con il suo labrador e far svolazzare i pappagalli per casa; la vita di Toti è ritmata dall’amore di chi gli sta intorno; è intervallata dalle crisi ossessive di una disabilità compulsiva e totalizzante. Le stereotipie che lo accompagnano durante la giornata non riescono però a offuscare quella creatività che si traduce in arte, disegno, musica e voglia di vivere. Quegli attimi di rabbia che sono la valvola della sua malattia, vengono costantemente ammortizzati dal gesto di un padre amorevole, di una mamma che combatte ogni giorno per entrare nel suo mondo in punta di piedi; di un fratello che coccola lui e le sue manie; di un tutor immigrato, il “tato”, che ha trovato una famiglia e anche un lavoro.
Lui, che… “non voglio sposarmi per non avere un figlio come me”; lui che prende a pugni il presente per arrivare in fondo al futuro; lui che prende le pillole come fossero macigni da inghiottire; lui è il protagonista vero di questa storia dove rabbia e passione s’intrecciano continuamente, per fondersi nell’anima di chi vive la disabilità con normalità».

Donando anche una piccola cifra su laboriusa.it, si potrà raggiungere l’obiettivo di 3.000 euro, utile per avviare tutte le pratiche burocratiche del progetto e posare, finalmente, il primo mattone de La Casa di Toti.

Tra le “ricompense” per i donatori, i prodotti realizzati dai ragazzi che frequentano i laboratori occupazionali ludico-ricreativi per disabili e normo Palcoscenico Calle Calle, presso l’Auditorium comunale di Trecastagni.

La casa di toti su laboriusa.it

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