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Acireale: A Nuvena, Gran Galà di Natale

A Nuvena, Gran Galà di Natale, un ponte tra passato, ad Acireale, Basilica Collegiata di San Sebastiano, venerdì 20 dicembre ore 21
Giovanni Ferrauto

Con “A Nuvena – Gran Galà di Natale” eseguito da un grande organico corale e sinfonico di circa 70 elementi si apre venerdì 20 dicembre alle ore 21 la prima stagione concertistica della Basilica Collegiata di San Sebastiano di Acireale, organizzata in sinergia con la Camerata Polifonica Siciliana che vanta un’esperienza trentennale nella promozione e produzione di musica, e che contribuirà, con parte dell’incasso, al restauro della Basilica acese, ritenuta la struttura più antica della città perché costruita su un luogo di culto risalente all’epoca aragonese e dichiarata dall’Unesco Monumento nazionale.
Il concerto “A Nuvena – Gran Galà di Natale” vedrà esibirsi il Coro Lirico Siciliano diretto dal M° Francesco Costa, l’Orchestra della Camerata Polifonica Siciliana e il soprano Marianna Cappellani diretti dalla bacchetta del M° Giovanni Ferrauto, direttore artistico della Camerata Polifonica Siciliana, che del concerto ha curato anche una moderna elaborazione ed orchestrazione.
«Il corpo centrale del concerto – ha detto Giovanni Ferrauto – è costituito da melodie della tradizione popolare siciliana ispirate al Natale, alcune delle quali trascritte da testimonianze orali che fanno parte di una ricerca che ho condotto nel 1980 e che riassumono i cinque momenti salienti della Novena: l’annunciazione con il Santa Maria, È la notti di Natali in cui il popolo si raccoglie attorno alla grotta per la nascita del Gesù Bambino, il canto di pastori Lloria, Balla balla bambineddu che è una sorta di danza popolare, Li tri re di l’orienti e Ninna Nanna, quest’ultima trascritta dal canto regalatomi da un’anziana signora».
Oltre al nucleo centrale da cui prende le mosse, la serata prevede l’esecuzione del Preludio dal Te deum di Marc Antoine Charpentier fatto seguire da Jesus bleibet meine Freude di Bach. Sarà poi la volta di Quando nascette Ninno, un canto della tradizione napoletana rielaborato per l’occasione dallo stesso Ferrauto, e dell’Aria sulla IV corda di Bach seguito dall’Adeste Fideles, Stille Nacht di Gruber, Minuit chretiens- Noel di Adam e Fantasia e Fuga dello stesso Ferrauto e Hallelujah di Händel. Il concerto “A Nuvena – Gran Galà di Natale” vuole rappresentare un ponte fra passato e presente, dove la tradizione è stimolo creativo per una sensibilità moderna.

CORO LIRICO SICILIANO 1- FOTO AMADEUS

LA BASILICA COLLEGIATA DI SAN SEBASTIANO DI ACIREALE
Costruita a partire dal 1609 in sostituzione di un antico oratorio dedicato allo stesso santo, fu completata nel 1652, ma il violento terremoto del 1693 fece crollare la volta e il cappellone principale. La ricostruzione avvenne a partire dai primi anni del XVIII secolo e resero la Basilica più grande e più bella. Il fastoso prospetto, disegnato da Angelo Bellofiore, è affollato da statue di santi, testine di angioletti, mascheroni apotropaici e altri numerosi fregi uniti da vari motivi floreali, mentre un coro sereno e gioioso di 14 puttini reggenti ghirlande di frutta e di fiori è schierato sul frontone che sovrasta il primo ordine architettonico. In alto a coronamento della costruzione domina la bellissima trifora della loggia campanaria. Il monumentale sagrato (1742–44) è circondato da una balaustrata, sulla quale sono poste dieci statue scolpite da Gianbattista Marini su disegno di Pietro Paolo Vasta e ornata dai cancelli in ferro battuto opera dell’artista acese Salvatore Paradiso. Alla chiesa si accede attraverso una grande porta del 1893 in ferro fuso e arricchita da formelle di bronzo su disegno di Gustave Dorè. L’interno è a pianta basilicale con tre navate e pavimento marmoreo costruito nel 1860. Sugli altari sono esposte tele interessanti realizzate da pittori acesi tra il XVII e il XX secolo. Nel transetto le grandi pareti laterali sono occupate dagli enormi affreschi ad encausto di Francesco Mancini (1900) che ha rappresentato la salita di Gesù al Calvario e la deposizione del corpo di San Sebastiano nelle catacombe. Nell’altare di destra è custodito il cinquecentesco simulacro del Santo Martire che viene portato in processione nel fercolo argenteo settecentesco, mentre nell’altare di sinistra è custodita un’antica copia della Sacra Sindone del 1644. Il pittore acese Pietro Paolo Vasta, a partire dal 1732, ha realizzato nelle pareti del coro i magnifici affreschi che rappresentano le scene del martirio a cui fu sottoposto San Sebastiano, mentre nella volta in un cielo affollato di angeli e di Santi vi è l’apoteosi del Santo bimartire. Notevoli sono anche gli affreschi della cappella del SS. Sacramento del medesimo autore e le decorazioni della cappella di Gesù e Maria di Alessandro D’Anna. L’UNESCO ha designato la Basilica Collegiata di San Sebastiano “monumento messaggero di una cultura di pace”.
Entrando nella sacrestia, con il monumentale armadio in noce del 1811, si può accedere al Museo del Tesoro, dove si possono ammirare delle bellissime opere di argenteria sacra, frutto della maestria di argentieri acesi e siciliani, preziosi paramenti ricamati in oro e di pregiatissime sete, nonché tele di pittori siciliani dal XVII al XX secolo. Dal campanile, accessibile al pubblico, si può ammirare un panorama mozzafiato che spazia dall’Etna fino al mare e, su prenotazione, è possibile visitare tutto l’anno il monumentale Presepe Napoletano che viene esposto nella cripta durante il periodo natalizio.

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