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L’iconografia della Madonna con Bambino

L’iconografia della Madonna con Bambino, tema tanto cari all’arte italiana

di Antonella Agata di Gregorio

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Uno dei temi tanto cari all’arte italiana è sicuramente quello della Madonna con Bambino che, soprattutto nel Medioevo, desume dei modelli iconografici in modo diretto dall’arte bizantina: Maria Theotokos, Odighitria, Glykophilousa o Eleusa. Nel tempo, questi modelli hanno subito delle variazioni che hanno determinato la creazione di nuove iconografie, proprie dell’arte italiana.
La Madonna Theotokos, dal greco “colei che genera Dio”, tiene il Bambino davanti a sé frontalmente: è un’immagine che conferisce un’aura di regalità, evidenziando il rapporto madre-figlio in termini di generazione e regalità, Maria è madre di Dio, in linea con le decisione del concilio di Efeso del 431. Maria Odighitria, dal greco “colei che indica la via”, una delle iconografie più diffuse nell’intera arte italiana, sorregge il Bambino con il braccio sinistro, protraendo verso di lui la mano destra.

La Madonna Glykophilousa o Eleusa, dal greco “della dolcezza” o “della tenerezza”, è l’iconografia della maternità, del rapporto inscindibile, intimo e diretto tra madre e figlio: Maria allatta Gesù, gioca con lui o lo stringe a sé in un tenero abbraccio.

Questo tema darà vita, soprattutto nell’arte italiana del 1300, all’iconografia della Madonna dell’Umiltà: Maria non è più raffigurata sul trono, ma sul pavimento, il suo sguardo, così come quello del Figlioletto, si rivolgono allo spettatore coinvolgendolo all’interno della scena.
Nel corso dei secoli l’arte e la fede hanno costituito un connubio inscindibile: attraverso la maestria, l’ingegno e la perizia tecnica che insigni artisti hanno profuso alle loro opere, si sono espressi i cardini della fede. In tal modo, i grandi misteri della fede sono stati veicolati e resi più accessibili agli uomini attraverso materiali ed altri linguaggi: nel passato il fedele illitterato poteva accedere alla storia della salvezza soltanto attraverso le immagini disposte ciclicamente in chiesa. Ma le immagini sono frutto di una precisa epoca, pertanto per decodificarle e renderle ‘fruibili’ ad un osservatore contemporaneo, bisogna accedere ad una serie di conoscenze per risalire al contesto storico in cui sono state prodotte: si esprimono in un particolare linguaggio, basato su gesti in codice, convenzioni, allusioni e simboli.

Dunque, per poter comprendere fino in fondo una rappresentazione, si necessita di altri elementi che esulano dalla mera analisi stilistico-formale dell’opera ed affondano le loro radici nella storia, nella cultura e soprattutto nell’iconografia.

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