I No Muos non arretrano sfidando l’America e l’Italia connivente
Non hanno fermato le migliaia di manifestanti, provenienti da ogni dove, i divieti e le intimidazioni della Questura che ha cercato di fermare la protesta in ogni modo, fino a culminare negli scontri davanti al cancello 1 della base USA tra i cittadini fieri di difendere l’Isola e i poliziotti – a quanto pare – decisi ad impedire ai No Muos di raggiungere le parabole – pronti a difendenderle fino alle estreme conseguenze dello scontro – e fare incursione nell’area militare degli occupanti stranieri.
Inizialmente la polemica era stata innescata dalla Questura di Caltanissetta che riteneva la riserva naturale della Sughereta non adatta a garantire l’incolumità di un raduno di massa.
Il sospetto dei No Muos è che si volesse dirottare la manifestazione, comunque riuscitissima, verso zone dove non fossero visibili le parabole.
D’altronde i tentativi di demoralizzare gli attivisti sono ormai ben noti, come conferma quanto accaduto a dei docenti di Niscemi – Laura Giordano, Giustino Giarrizzo, Antonella Amato, Francesco Amato, Enza Rinnone – che hanno partecipato alla manifestazione del 24 settembre 2013, e adesso sono indagati per il reato di ingresso arbitrario in area militare, secondo l’art. 682 del codice penale.
Il Coordinamento Regionale dei Comitati, organizzatore della manifestazione, ha quindi sfidato la decisione politica mascherata da ragioni di sicurezza, avanzando con un corteo lungo svariati chilometri verso la base americana, senza autorizzazioni e senza paura dell’attentatore americano alla salute pubblica.
Intanto da Washington, l’America continua a sentirsi padrona della Sicilia e afferma che a Niscemi il MUOS, Mobile User Objective System, sarà operativo nel 2017.
Gli americani ancora sostengono che le emissioni elettromagnetiche non sono così intense da essere dannose per l’uomo. Allora, ci si interroga, perché se sono così innocue la base militare di Sigonella fu scartata per l’installazione per paura che le onde generate dall’impianto interferissero con il traffico aereo di Fontanarossa?
Per continuare a vedere il servizio fotografico di Giordano Pennisi visita il suo sito Scatto Mancino.